Pitagora nacque attorno al 580 e fu un filosofo, scienziato e politico che fondò a Crotone la prima scuola pitagorica, dove poi morì nel 490 a.C. Egli ha notato quanto fosse efficace la matematica per descrivere il mondo, infatti il suo pensiero si discosta da quello di filosofi precedenti come Talete e Anassimene. La sua scuola, sulla quale a volte esercitava il proprio potere, era scandita da determinate regole.
Era concesso mangiare solo determinati alimenti, presentava anche dottrine religione come quella della metempsicosi, bisognava praticare un certo numero di regole ascetiche e la comunione dei beni.
L’archè nei numeri
Lo studio della matematica, veniva inoltre trattato come una scienza, infatti riconoscevano nel numero, la sostanza di tutte le cose.
Ritenevano che ci fosse una corrispondenza tra la matematica e le cose naturali. Il numero si divide in pari e dispari, così come il mondo stesso diventa un’opposizione di pari e dispari, imperfetto e perfetto, illimitato e limitato. Il pari può a sua volta essere diviso in parti uguali, non trova conclusione ed è perciò incompiuto, mentre il dispari è chiuso, quindi perfetto.
Il numero veniva poi rappresentato attraverso figure geometriche. L’uno era indicato con il punto, il due con la linea, il tre con la superficie e il quattro con il solido. Questi numeri potevano essere uniti per creare un triangolo equilatero di base quattro, essendo tale figura, sacra. La somma di questi quattro numeri di base, dava origine al dieci, ritenuto il numero perfetto.
La metempsicosi
Secondo i pitagorici il corpo era una prigione per l’anima, perfetta, immortale e infinita.
Così, dopo la morte, l’anima trasmigra da un corpo ad un altro per espiare le proprie colpe, reincarnandosi in base alla bontà dell’anima della vita precedente.
Una volta che si è raggiunta la completa purificazione dell’anima, anche detta catarsi, l’anima non ha più la necessità di reincarnarsi e può tornare allo stadio primario di perfezione.
Questa purificazione si raggiunge con il rispetto delle regole della scuola pitagorica, ma anche attraverso la conoscenza.
Chiara (studentessa del YLab for social and digital innovation)
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