L’ematite: la pietra dell’anima

L’ematite è un oggetto quasi venerato in epoca medievale. Si tratta di una pietra facente parte del gruppo dei lapidari medievali.

Il lapidario medievale, come è noto, ha diversi significati, fra cui quello  legato all’idea dei bestiari o erbari, ovvero opere in cui sono  descritte pietre preziose con particolari funzioni curative, proprio come la nostra ematite.

L’ematite

Il suo nome deriva dal greco “haimatites”, che significa “simile al sangue”, visto che l’acqua usata durante la sua lavorazione diventava di color rosso sangue.

Una leggenda narra che si chiami così perché si adoperava per le ferite di guerra con lo scopo di attenuarne il dolore. Questo spiegherebbe anche il motivo per cui la pietra  era macchiata di sangue. E  sarebbe proprio questa la ragione per cui, durante il Medioevo, la pietra ha assunto il nome con cui la conosciamo ancora oggi.

Pare che l’ematite goda di altre  proprietà benefiche. Le viene, infatti, attribuito  il potere di aiutare a sopportare le prove difficili della vita. Per questo si dice che rafforzi il corpo migliorandone la resistenza alle sollecitazioni emotive.

È nota anche per essere una pietra in grado di favorire la concentrazione e il pensiero logico-matematico.

Proprietà

Questa pietra mi ha affascinata in primo luogo, però, per le sue proprietà specifiche. Aiuta infatti a stimolare l’assorbimento di ferro e migliora l’apporto di ossigeno nel corpo, normalizzandone la pressione sanguigna. Un vero e proprio medicinale naturale.

In passato si pensava, inoltre, che donasse protezione verso il malocchio e la magia nera, eliminando la negatività dalla mente e dal corpo. C’è anche la credenza che essa protegga dagli attacchi psichici, permettendo a una vittima di rimandare al mittente ciò che egli aveva inviato.

Origini

L’ematite, come si è accennato sopra, è usata sin dai tempi antichi. Si ritiene che essa fosse utilizzata fin dai tempi dei Babilonesi per accelerare la coagulazione del sangue in seguito a ferite. I Romani strofinavano le sue ceneri sul corpo, credendo che essa potesse rendere invulnerabile i combattenti in battaglia, donando loro, al contempo, dinamismo e calma contro gli attacchi di panico. Ancor prima dei Romani, gli Egizi la impiegavano per tamponare il sangue delle ferite.

Elemento associato e nome popolare

L’ematite si forma in un ambiente metamorfico, come pure nelle vene idrotermali e nelle rocce magmatiche. Essa è associata all’elemento fuoco, perché tocca la sfera dell’energia e della forza maschile, associata al coraggio e alla conquista. Visto che appena la si trovava, aveva l’aspetto di un fiore metallico, le venne attribuito il nome popolare di rosa di ferro.

È una pietra capace di alleviare qualsiasi tipo di dolore, come il mal di testa, i dolori muscolari oppure ritorna utile nella disintossicazione dell’organismo. Aiuta anche in caso di dolori mestruali.

Contro-indicazioni

Secondo la tradizione ancestrale, se usata a lungo, l’ematite era ritenuta causa di irritabilità e egoismo, poiché gli antichi ritenevano che la tranquillità si concentrasse nella testa.

La pietra dell’anima

Viene anche chiamata “la pietra dell’anima” in quanto essa, ritenuta capace di far uscire l’anima dal corpo fisico, poteva possedere altri organismi tramite un combattimento che coinvolgeva la forza di volontà.

E questo è tutto per oggi. Ci auguriamo che la “pietra dell’anima” abbia destato un’adeguata curiosità tanto da andare alla ricerca di un lapidario medievale custodito in qualche bella e misteriosa biblioteca in giro per l’Italia.

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