Al giorno d’oggi esistono una grande molteplicità di termini usati per definire a quale movimento alimentare ci accostiamo. Termini come “Vegetariano”, “Vegano”, “Crudista”, “Onnivoro”, sono ormai entrati nel nostro linguaggio comune ad indicare una ben definita scelta alimentare, ogni termine racchiude un sistema di valori e convinzioni che possono variare da una cultura all’altra.
Questo tema non racchiude solo le parole usate per descrivere il cibo e i processi legati alla nutrizione, ma anche i significati culturali associati a questi termini.
Esplorare questa terminologia, quindi, significa comprendere come le diverse culture percepiscono il cibo e come la scienza moderna abbia ridefinito molti dei termini tradizionali.
Termini alimentari
Alcuni di questi termini sono autoparlanti perché infatti autodefiniscono nel loro nome la scelta alimentare che li contraddistingue. Tali sono, ad esempio: “Pescetariano”, coloro che escludono alimenti di origine animale ad eccezione del pesce, “Fruttariano”, coloro che si alimentano prevalentemente o esclusivamente di frutta, “Reducetariano”, ovvero chi riduce gradualmente il consumo di carne, “Flexitariano”, chi segue prevalentemente un’alimentazione di tipo vegetariano ma senza rinunciare sporadicamente al consumo di carne o pesce, e il “Climatariano”, che hanno come primo obiettivo quello di invertire il cambiamento climatico attraverso l’alimentazione.
Anche i termini che descrivono i cibi stessi sono carichi di significati. Ad esempio, parole come “biologico”, “geneticamente modificato” o “a chilometro zero” sono diventate sempre più comuni nel discorso pubblico e riflettono preoccupazioni contemporanee riguardo alla salute, all’ambiente e all’etica del consumo alimentare. Questi sono termini che spesso portano con sé un giudizio che influisce sulle scelte alimentari personali.
La scienza alimentare
Con l’avanzare delle scienze nutrizionali, la terminologia legata all’alimentazione si è arricchita di nuovi termini tecnici. Concetti come “macronutrienti”, “micronutrienti”, “indice glicemico” o “antiossidanti” sono diventati parte del linguaggio comune, grazie anche alla diffusione di informazioni sui benefici di una dieta equilibrata. Tutto ciò permette di comprendere meglio il ruolo che hanno gli alimenti nella dieta per poter compiere scelte più consapevoli.
La scienza ha anche portato alla ridefinizione di alcuni concetti tradizionali. Il termine “caloria”, che un tempo era solo un’unità di misura dell’energia, è ora carico di significati legati al controllo del peso e alla salute generale. Questo riflette un cambiamento nella percezione del cibo, che non è più visto solo come fonte di nutrimento, ma anche come strumento di gestione della salute.
Cibo e cultura
Bisogna tener presente che la terminologia dell’alimentazione varia da una cultura all’altra, poichè riflette le diverse tradizioni. In alcune culture il cibo è legato alla spiritualità, mentre in altre è visto come un piacere sensoriale e ci sono termini per descrivere i sapori e le consistenze.
La globalizzazione ha portato all’introduzione di termini culinari da una cultura all’altra, arricchendo il vocabolario alimentare ma anche creando sfide di comprensione e interpretazione. Ad esempio, termini come “sushi”, “tapas” o “curry” sono diventati di uso comune in molte lingue, ma il loro significato può variare a seconda del contesto culturale.
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