Ai microfoni di Agorà su Rai Tre, l’Assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha risposto alle domande sull’effettiva possibilità di istituire la zona rossa nei Comuni della provincia di Bergamo, Alzano e Nembro, prima di quanto fatto.
Coronavirus, Alzano e Nembro zona rossa? Gallera: “Potevamo farla”
Anche il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, aveva risposto alle domande dei giornalisti in merito nella conferenza stampa di ieri sera. Gallera ha moderatamente ammesso che si poteva fare qualcosa: “Martedi’ 3 marzo alla sera ero in collegamento telefonico con il professor Brusaferro (che ne ha dato anche riscontro in un verbale) e lui mi ha detto che, anche su nostra indicazione, l’Istituto superiore di Sanita’ stava chiudendo la richiesta formale al governo di istituzione della zona rossa. Il 5 arrivano ad Alzano e e Nembro un cospicuo numero di militari e quindi noi a quel punto, con l’indicazione dell’Iss che dice ‘l’abbiamo chiesta al governo’, attendevamo l’istituzione della zona rossa”.
Gallera ha poi approfondito: “Effettivamente avremmo potuto farla noi, ma quando il 5 sono arrivate le camionette, noi eravamo convinti che venisse attivata da li’ a pochi minuti. Aveva senso farla quando noi avevamo l’evidenza che il governo la stava per emanare, altrimenti non sarebbero arrivati 200 carabinieri in un albergo ad Alzano e noi eravamo informati di questo? È evidente che noi non facciamo un’ordinanza, quando il governo abbiamo tutti i fatti concludenti che evidenziano che la sta già facendo. Poi il governo ha deciso di fare la zona rossa su tutta la regione, quindi l’obiettivo a quel punto era stato raggiunto: evitare che la gente uscisse. C’è stata una strategia diversa, piu’ ampia, che noi abbiamo condiviso assolutamente, e quindi si e’ superato questo ragionamento”.
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