CORONAVIRUS CAMPANIA – Il punto sull’andamento dei contagi e sulla possibilità di ulteriori misure restrittive all’interno della Regione Campania: consueto intervento del venerdì del Governatore Vincenzo De Luca, a poche ore dalla riunione della task force, che determinerà eventuali nuove ordinanze.
VIDEO/ De Luca: “Serve responsabilità, altrimenti ci faremo male”
“Vi spiego la situazione della Campania in termini oggettivi: dal 19 al 26 giugno, abbiamo registrato zero contagi. Ci siamo dunque fermati sulla soglia di 4.660. A tre settimane dall’apertura totale della mobilità fra diversi paesi, abbiamo avuto un progressivo incremento di contagi.
Dal 27 giugno ad oggi, circa un mese, abbiamo registrato una crescita lineare che ha portato a 208 contagi su scala regionale. 91 di questi contagi sono la risultante di uno screening fatto nella zona di Mondragone. A Mondragone è scoppiato un focolaio legato ad una comunità di lavoratori stagionali stranieri, di origine romena e bulgara. Qualche contatto con gli abitanti locali, siamo intervenuti immediatamente: parliamo di 800 persone, abbiamo preso misure drastiche, intervenendo con tutti i nostri mezzi immediatamente. Il focolaio lo abbiamo spento.
Rimangono 119 altri casi, registrati dalla nostra task force come piccoli focolai determinati da origine esterna alla Campania. La grande maggioranza sono riconducibili ad individui di origine straniera: nazionalità senegalese, bengalese, serba, croata. Questi contagi di importazione hanno determinato piccoli focolai, perché si sono verificati dei contatti con i cittadini campani. È successo soprattutto nella provincia di Salerno, ma i soggetti coinvolti sono stati immediatamente individuati.
Stando alla relazione dei nostri epidemiologi, questi piccoli focolai sono figli dello scarso controllo alle frontiere, dove sarebbero dovuti essere controllati alcuni individui rientrati dall’estero. Quando abbiamo deciso di aprire l’Italia a inizio giugno, il Governo nazionale ha fatto una valutazione realistica: abbiamo aperto tutte le attività economiche, aprendo la mobilità tra regioni e con i paesi esteri. Questa scelta è stata fatta per motivi economico-sociali, abbiamo riaperto tutto anche per ragioni psicologiche. Diventava complicato prolungare le chiusure.
Si sapeva che riaprendo tutto ci sarebbe stato un incremento di contagi. Si apriva così la fase in cui convivere con il problema, ma l’unico modo per convivere in maniera tranquilla con il virus, è essere responsabili. Indossare sempre la mascherina negli spazi chiusi, nei negozi, quando ci sono assembramenti, sui traghetti, sui mezzi di trasporto, sui moli. È obbligatorio, obbligo assoluto. Valuteremo con la task force, oggi pomeriggio, se sarà necessario prendere misure ancora più drastiche ed emanare una nuova ordinanza.”
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