Nel recente report pubblicato sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dal titolo IMPATTO DELL’EPIDEMIA COVID-19 SULLA MORTALITÀ TOTALE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE PRIMO TRIMESTRE 2020, l’ISS e l’Istat hanno voluto fornire una lettura integrata dei dati epidemiologici di diffusione dell’epidemia di Covid-19 e dei dati di mortalità acquisiti e validati proprio dall’Istituto Nazionale di Statistica, grazie all’integrazione della fonte anagrafica con i dati dell’anagrafe tributaria.
Equilibrio salute-economia durante la Fase 2 dell’emergenza Covid-19: con Paolo Ascierto ed Elio Borgonovi
I dati raccolti, riguardanti 6.866 comuni dei 7.904 (circa l’87%), riguardano l’andamento del primo trimestre 2020. L’ampia base dati, che comprende l’86% della popolazione italiana, consente una valutazione degli effetti dell’impatto del contagio da Covid-19 sulla mortalità totale, in relazione al genere e all’età, e riguardante il periodo iniziale e di più rapida diffusione del contagio, cioè marzo 2020.
Le Tre Italie di covid-19
Per denotare l’eterogeneità dell’epidemia, il rapporto parla di tre Italie emerse dal monitoraggio. La sorveglianza integrata, infatti, evidenzia che dal 20 febbraio, data di inizio della epidemia, fino al 28 aprile 2020, il sistema di Sorveglianza Nazionale integrata ha rilevato 199.740 casi positivi di Covid-19, secondo le diagnosi dei laboratori di riferimento regionale, di cui 113.312 fino al 31 marzo 2020, l’ultimo giorno di riferimento del rapporto Istat-Iss. I dati, nel loro insieme confermano una diffusione territoriale eterogenea dell’epidemia da Covid-19, con tassi delle infezioni molto contenuti nelle Regioni del Sud e nelle isole, mediamente più elevati in quelle del Centro, e con un tasso di contagio molto elevato nelle regioni del Nord Italia. I rilievi riportati nel rapporto mostrano come le curve dei casi diagnosticati e dei decessi hanno avuto una decrescita a partire solo negli ultimi giorni di marzo.
Covid-19 per genere e età
Fra i 104.861 casi rilevati da Istat e ISS nel trimestre di riferimento, il 52,7% dei casi è di sesso femminile. Se si vanno ad analizzare le fasce di età, invece, come ad esempio quella 0-9 anni, 60-69 e 70-79 anni si osserva un numero maggiore di casi di sesso maschile, mentre nella fascia di età >90 anni, il triste primato ritorna al sesso femminile che, in questo caso, risulta addirittura più del triplo rispetto a quello di soggetti di sesso maschile. Il rapporto, in questo caso, ipotizza che questo sbilanciamento potrebbe essere dovuto, probabilmente, alla maggioranza di sesso femminile in questa fascia di età.
La letalità di covid-19
Il rapporto Istat-Iss è molto chiaro anche sul tasso di letalità di covid-19. Il numero maggiore di vittime da SARS-Cov-2, l’altro termine scientifico per indicare il virus, risulta più elevato fra gli uomini, ad eccezione della fascia 0-19 anni. In particolare, il 34,7% dei casi riportata almeno una co-morbidità, cioè la co-esistenza di un’altra patologia, come ad esempio quelle cardiovascolari, respiratorie, diabete, deficit immunitari, patologie metaboliche, patologie oncologiche, obesità o patologie renali.
Covid-19: le cure
Paolo Ascierto è direttore dell’Unità di Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto nazionale per lo studio dei tumori – Fondazione Giovanni Pascale
Lo scienziato, partenopeo di adozione, e beneventano di origini (è nato a Solopaca l’8 novembre 1964), la cui attività di ricerca e clinica è caratterizzata per la prevenzione e la cura del cancro, in particolare per il melanoma e l’immunoterapia dei tumori, si è distinto anche per il protocollo di terapia per i malati di covid-19. Ascierto e la sua equipe stanno utilizzando Tocilizumab, il farmaco per l’artrite reumatoide, che è stato sperimentato per la prima volta a Napoli su pazienti affetti da coronavirus. Nel YTalk salute di oggi, in onda alle 15 su ypeople.it e Y Tv,e diretto da Aldo Feoli, il ricercatore sannita parlerà dei risultati della terapia sperimentata negli istituti di ricerca napoletani che stanno dimostrando la propria efficacia nel trattamento della polmonite interstiziale causata dal covid-19.
Covid-19: le politiche pubbliche e sanitarie
Il sistema sanitario nazionale e i sistemi regionali hanno subito un fortissimo stress durante la fase 1 dell’epidemia da covid-19, causando non pochi problemi nel coordinamento fra governo e regioni. Inoltre, proprio le caratteristiche epidemiologiche di covid-19, come quella della diffusione geografica differente, delle Tre Italie, hanno richiesto impegni e risposte diverse. Le risposte all’emergenza hanno beneficiato di una forte risposta di sistema dell’apparato sanitario, coinvolgendo sia la sanità pubblica sia la sanità privata. Proprio queste sinergie hanno permesso all’Italia di programmare una fase 2 che, tuttavia, richiede ancora un immenso impegno sia da parte di medici e ricercatori come Ascierto, sia da parte del coordinamento sanitario nazionale e regionale. Ad analizzare questi aspetti nel YTalk salute di oggi ci sarà il prof. Elio Borgonovi, dell’Università Bocconi, uno dei massimi esperti nazionali in ambito di economia pubblica e sanità. L’economista della Bocconi è anche uno dei coordinatori di Netris, il Network di ricerca per l’innovazione sociale e nell’amministrazione pubblica, la cui principale attività di indagine si sta svolgendo proprio in Campania, dove, tra l’altro, Ascierto è stato da poco nominato dal governatore Vincenzo De Luca coordinatore del gruppo di ricerca campano sul coronavirus.
I giovani studenti campani e il YLab for social and digital innovation
Anche il YTalk salute di oggi vede impegnati i giovani studenti del corso di digital innovation e processi decisionali, coordinati dal loro docente, Ernesto D’Avanzo. Come già avvenuto nelle altre puntate di YTalk gli studenti dell’Università di Salerno, impegnati in una serie di rilevamenti sociali durante la fase 1 di covid-19, interagiranno con gli ospiti della puntata, così da approfondire i temi oggetto del proprio corso di studi.
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