Minecraft, tradotto letteralmente minatori-costruttori, è un videogioco creato per persone di tutte le età dallo svedese Markus Aleksej e successivamente pubblicato dalla Mojang.
Giocare a Minecraft per studiare l’alchimia
La versione originale permette agli utenti di creare un mondo virtuale dal nulla. Lo scopo del gioco è, una volta creato il mondo, quello di sopravvivere a tutte le avversità esistenti, come la fame o quella della lotta contro i mostri. Il primo compito del giocatore, o minatore-costruttore, come si preferisce, è quello di procurarsi i materiali per migliorare la propria condizione di vita. Il gioco si conclude se si riesce a uccidere l’ender dragon. In realtà, nelle ultime versioni di Minecraft, si è aggiunta anche la possibilità di resuscitare il famigerato ender dragon affinché si possa continuare a giocare.
Come si può intuire dalla breve descrizione appena fatta, Minecraft è un gioco che richiede un alto coinvolgimento, o engagement, da parte dei giocatori i quali sono chiamati a impiegare le proprie abilità creative sia per la creazione degli ambienti di gioco sia per la propria sopravvivenza. Queste caratteristiche, nel loro insieme, contribuiscono a renderlo uno dei miei videogiochi preferiti. Quello che rende Minecraft un gioco davvero interessante, tuttavia, è la sua capacità di stimolare la dimensione introspettiva del minatore-costruttore. Un esempio che forse può rendere bene l’idea è quello di intraprendere il gioco in modalità cosiddetta sopravvivenza che permette di accedere ai 5 regni i quali si collegano e si intersecano fra loro intanto che il giocatore lotta per sopravvivere. In questa modalità, una volta aperti i portali, lo spazio e il tempo si confondono, proprio come insegna il grande premio Nobel per la fisica Albert Einstein.
E se sconfiggi il drago della morte? Beh, è uno degli aspetti più interessanti del gioco: potrete letteralmente rinascere a un livello superiore, in modalità creativa, in cui si diventa veri protagonisti del gioco, ma in modo libero e consapevole, creando la propria realtà con tutta la fantasia che si riesce a mettere in campo: volare e costruire cose che non erano permesse nelle fasi precedenti, compresa la rinascita; a patto però che si ascoltino le stupefacenti parole di due entità che nel momento del passaggio parleranno attraverso lo schermo del vostro tablet o del vostro smartphone.
Il mio coinvolgimento come minatore-costruttore può essere considerato una forma di dipendenza? Se si può essere dipendenti anche da un ambiente che stimola l’introspezione e la riflessione allora direi proprio di si, sono una dipendenti a tutti gli effetti. Intanto, giocando a Minecraft, mi sono venute tante curiosità che cerco di esaudire facendo tante letture. Ad esempio, ricercando sul drago di Minecraft mi è venuto in mente che avevamo studiato qualcosa di molto simile in storia del medioevo. Si tratta del serpente che si morde la coda, meglio conosciuto come Ouroboros. Pare che questo simbolo sia stato usato dagli alchmisti sia per indicare il processo di trasmutazione della materia grezza sia per analizzare l’eterno ritorno e la circolarità. Uccidere il drago, come dimostra Mincraft , significa impadronirsi del tempo, proprio come dicevano gli antichi alchimisti e i sostenitori dell’esistenza di Neverland, l’Isola che non c’è. Intanto il drago sarà li ad aspettare, perché se si vuole dominare il tempo, come nella visione degli alchimisti, e fare il salto di livello verso una differente realtà, allora bisogna andare all’inferno prima di resuscitare e vedere la luce.
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