Anassagora fu un filosofo presocratico, che venne definito pluralista, come Empedocle e Democrito. Egli portò la filosofia in Grecia, ad Atene, visto che prima di lui era diffusa solamente nelle colonie della Magna Grecia. A seguito delle sue ipotesi fu allontanato da Atene e morì nel 428 a.C. a Lampsaco.
Pensiero di Anassagora
Anassagora, in seguito alle sue ipotesi, concluse l’esistenza di sostanze semplici, che continuano a muoversi e che compongono tutte le cose. Questi elementi sono chiamati semi o omeomerie.
In ogni cosa, riteneva, ci fossero i semi di tutto, anche se in proporzione diversa.
Questi semi, in origine, erano un migma, una mescolanza che, per separarsi e trasformarsi, aveva bisogno di una forza motrice. Questa forza si trova nell’intelletto, definito Nous, che definì come:
“la più sottile e la più pura di tutte le cose e possiede completa conoscenza di tutto e enorme potere illimitato, indipendente e non mescolato a cosa alcuna, ma sta da solo in se stesso.”
Frasi più celebri di Anassagora
“Tutte le cose erano insieme; poi venne la mente e le dispose in ordine.”
“I Greci non hanno una giusta visione del nascere e del morire, poiché niente nasce né perisce, ma da ciò che esiste si riunisce e si separa. E così dovrebbero rettamente chiamare il nascere una riunione, il morire una separazione.”
Il simile conosce il dissimile
Anche Anassagora, come Empedocle, si interessa della gnoseologia, ovvero lo studio della conoscenza, arrivando a formulare la teoria secondo cui il simile conosce il dissimile.
Per lui, infatti, ogni sensazione è prodotta dalla conoscenza di una sensazione contraria, riesco a sentire il freddo perchè ho provato il caldo, e così via.
Chiara D’Avanzo (studentessa YLab for social and digital innovation)
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