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Blow (Film): quali temi tratta e cosa significa

Blow (in italiano “soffio”) è un film del 2001 diretto da Ted Demme. Considerato superficialmente, affronta la tematica delicata legata al traffico di droga, ma cela altri temi ugualmente delicati e molto rilevanti.

Una storia basata su un romanzo di Bruce Porter su George Jung, un trafficante di droga legato al cartello di Madellìn (una vasta organizzazione di narcotrafficanti, con sede in Colombia), attivo negli anni settanta e ottanta.

Il genere si può considerare biografico e drammatico.

Per l’interpretazione si pensava ad un personaggio forte e coinvolgente e Johnny Depp calza a pennello in questo ruolo.

Il modo migliore per spiegare il motivo per il quale questo film affronta in modo eccezionale svariati temi come quello della droga, della felicità e del rapporto padre-figlia è raccontare la vicenda, realmente accaduta.

Blow: quali temi tratta?

ATTENZIONE: DA QUI IN POI SUPER SPOILER!

La storia è raccontata dallo stesso George Jung attraverso un flashback, che inizia negli anni ’50, quando il protagonista era solo un bambino. La sua famiglia era alquanto problematica: il padre, pur lavorando onestamente, non riesce a guadagnare abbastanza e quindi sono costretti a condurre uno stile di vita parecchio umile, indesiderato soprattutto dalla madre che spesso abbandona la casa, per poi ogni volta riconciliarsi con il marito. Trascorso del tempo, il padre è costretto a dichiarare bancarotta e George è già convinto di non voler condurre la vita onesta ma povera di suo padre.

Nel ’68, George, ormai adulto, si trasferisce in California insieme al suo migliore amico Tonno. Qui i due fanno subito conoscenza con numerose ragazze e iniziano a fumare i primi spinelli.

Per guadagnare qualche soldo e pagare l’affitto, Tonno propone a George di iniziare a vendere della marijuana scadente. Ma Barbara, una ragazza di cui George si innamora, ha un’idea migliore e li porta da un suo amico, Derek Foreal, che diventa il loro fornitore. Da qui, i due ragazzi iniziano a diventare famosi in tutta la California del sud, tanto che a Jung viene dato il soprannome di “Boston George”, il quale gli resterà per tutta la vita.

Il periodo felice finisce nel 1972, quando George viene arrestato per possesso di 330 chili di marijuana e, per di più, scopre che Barbara è malata di cancro quindi non si presenta al processo per occuparsi della fidanzata che perde la vita, egli diventa quindi un latitante. C’è una rottura del gruppo e George decide di andare a cercare riparo dai genitori, ma la madre avverte la polizia e George viene detenuto nel carcere di Danbury. Rilasciato nel ’76 decide di violare la libertà vigilata dirigendosi in Colombia, dove entra in società con Diego, conosciuto in prigione, e organizza un traffico di cocaina. Da qui, George entra in contatto con Pablo Escobar che decide di fare di lui un “gringo”, cioè un intermediario tra la Colombia e gli USA. Jung svolge così bene il suo incarico che diventa uno degli uomini che introdusse la droga negli Stati Uniti in modo esponenziale.

A questo punto succede qualcosa che, in parte, gli stravolge ancor di più la vita. Al matrimonio di Diego, George incontra Mirtha, di cui si innamora, ma che è fidanzata con Cesar Rosa.
George farà di tutto per conquistarla, perché lei rappresenta tutto ciò che ha sempre desiderato: è bella, passionale e coraggiosa.

I due, infatti, si sposano e si stabiliscono in una lussuosa casa. Dal loro amore nasce una bambina, Kristina Sunshine Jung. Al momento della nascita George ha un attacco cardiaco dovuto al suo eccesso di droga e da quel momento decide di mettere la testa a posto e di disintossicarsi.

Ma non è finita qua. Una tematica importante che il film affronta è proprio il rapporto per così dire “tormentato” che George avrà con sua figlia.

Per il trentottesimo compleanno di George, Mirtha invita molti vecchi amici, fra cui Derek. La stessa sera, però, degli agenti della DEA irrompono in casa, arrestando parecchi dei presenti. Ma per George, il dispiacere più grande è veder portare via sua figlia da un agente mentre lui è impotente, in manette.

Deciso a non presentarsi al processo, George decide di scappare insieme alla sua famiglia iniziando una vita povera e modesta, nonché latitante in Florida. Mirtha litiga spesso con George e ciò ricade sulla figlia, che vede discutere i genitori per questioni di soldi ogni giorno. Ma lui ama la sua bambina, al punto da rivelarle di non poter vivere senza di lei, perché lei è il suo cuore.

Per non bastare, Mirtha fa arrestare George e chiede la custodia di Kristina. Quest’ultima nutre molto rancore nei confronti del padre che, una volta uscito di prigione cerca di restaurare il rapporto con lei, e scopre che le piacerebbe tanto vivere in California.

George, vede allora la possibilità di iniziare una nuova vita con sua figlia, cosa che più di tutte desiderava e quindi contatta ancora una volta i suoi vecchi amici del giro, tentando un’ultima spedizione di cocaina ma i compagni lo fanno arrestare.

Il protagonista è amareggiato per aver tradito la promessa fatta alla figlia. Poco dopo il suo arresto, George scopre che il padre è in fin di vita e allora decide di incidergli un messaggio: “Che tu possa avere sempre il vento in poppa, che il sole ti risplenda in viso e che il vento del destino ti porti in alto a danzare con le stelle…”

Queste sono alcune delle parole del messaggio colmo di stima nei confronti del padre. Il protagonista ha finalmente capito che i soldi non fanno la felicità.

George, ormai sessantenne, continua ad avere delle visioni riguardante la figlia che va a trovarlo, cosa che non è mai accaduta.

Il film si conclude con due frasi:
“George Jung sarà liberato nel 2015”
“Kristina Sunshine Jung non ha ancora visitato suo padre.”

Blow: cosa significa?

In realtà il vero George Jung è stato dimesso nel 2014 e la figlia, dopo aver visto il film nel 2001, presa dal rimorso è andata a trovarlo nel 2002.

Una storia toccante e commovente, che vale la pena di essere raccontata e vale la pena di essere compresa a pieno per le numerose sfumature che contiene.

Forse è vero che non si ha mai ben chiaro il valore di qualcosa se non fino a quando non la si perde completamente.

Spesso non ci si accorge di quanto poco basti per essere felici.

Il lusso, la ricchezza e i soldi sono davvero tanto importanti quanto una figlia che ama il proprio padre incondizionatamente?

George ha commesso molti errori, ma gli ultimi sono stati dettati dal desiderio di riconciliarsi con sua figlia e di non farsela più sfuggire dalle mani.

Voi cosa avreste fatto al suo posto?

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