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Il coronavirus e i bambini: gli effetti e come si manifesta

Gli ultimi mesi hanno cambiato profondamente la vita e le abitudini degli italiani, costretti a restare a casa per combattere una “guerra”, non fisica o nucleare, ma contro un nemico invisibile battezzato con il nome di Covid-19. E mentre i telegiornali, i quotidiani e le notizie social affollavano le nostre giornate di informazioni utili e talvolta anche false, di ogni tipologia, la battaglia mediatica e sociale ha dimenticato il futuro del nostro paese: i bambini.

Gli effetti del Covid-19 sui bambini: il caso Santobono-Pausilipon

Qualche giorno fa abbiamo avuto modo di affrontare l‘argomento con il prof. Carmine Pecoraro, direttore di Nefrologia Pediatrica e Dialisi, dell’Ospedale Santobono-Pausilipon di Napoli durante lo spazio di discussione virtuale di YTalk Salute. L’incontro è stato promosso dalla prof.ssa Luisa Varriale e dalla prof.ssa Paola Briganti dell’Università Parthenope di Napoli, ed hanno partecipato il prof. Elio Borgonovi dell’Università Bocconi e il prof. Ernesto D’avanzo dell’Università degli studi di Salerno, in interazione con gli studenti del YLab for social and digital innovation.

L’inizio dell’anno 2020 non è stato tra dei più sereni e felici soprattutto per coloro i quali hanno dovuto combattere la malattia e per i più fortunati il lungo ricovero e rientro alla normalità. Oggi che l’incubo sembra terminato e che la quotidianità sembra essere a un palmo di mano, riflettiamo più che mai sul senso della nostra vita.

È un virus a farci cosi tanta paura? Si, “è” coniugato al presente, perché una cura ancora non si trova nonostante studi e ricerche siano tuttora condotti costantemente in tutto il globo. Ed è così piccolo che lo si può vedere solo attraverso microscopi di laboratori. Sicuramente, ciò che caratterizza il virus è di essere invisibile ad occhio nudo e per tale ragione incute ancora più timore in tutti noi.

La paura è ancora oggi molto forte non solo per gli adulti ma anche per i più indifesi bambini. In questi casi, un ospedale si può trasformare in uno spaventoso amplificatore del contagio e i genitori in questo periodo si sono astenuti dal portare i piccoli pazienti all’esterno delle case per rischio di una possibile trasmissione della malattia. In tanti casi è stata una scelta saggia, ma per i pazienti pediatrici affetti da altre patologie è stata una scelta non pragmatica e razionale.

A confermarlo è stato il prof. Pecoraro, il quale durante la pandemia ha dovuto affrontare episodi di bambini accompagnati al pronto soccorso troppo tardi dai propri genitori a causa del timore del contagio da covid-19. Molti hanno preferito, infatti, restare a casa per salvaguardare i propri piccoli, prima di ricorrere alle cure di un ospedale pediatrico.

Una corretta campagna di informazione pediatrica sui rischi e sulla prevenzione da Coronavirus potrebbe aiutare i genitori a non temere di andare in ospedale ed è ciò che il Santobono-Pausilipon di Napoli, in seguito a tali eventi spiacevoli, ha fatto e continua a fare. I dati dimostrano come la percentuale di bambini affetta da coronavirus, per fortuna, non è elevata. I bambini, come spiegato nel corso del YTalk dal direttore di Nefrologia Pediatrica e Dialisi Pecoraro, hanno una minore densità dei recettori necessari per l’aggancio del virus, o una loro immaturità, il che rende più difficile al virus di entrare nell’organismo.

Inoltre la risposta immunitaria al virus è meno violenta nei bambini e di conseguenza si ha una minore infiammazione del polmone. Nonostante i bambini siano più resistenti all’infezione da Covid-19 non sono incolumi, per cui è giusto che l’attenzione dei mass media sia anche rivolta alla nuova generazione. Anche i bambini possono trasmettere il virus ad altri bambini o agli adulti, per cui è giusto parlarne ma con la serenità e la pazienza di cui i piccoli hanno bisogno.

Roberta Oppedisano

Guarda il YTalk Salute sul caso Santobono-Pausilipon:

YTalk Salute: gli effetti del Covid-19 sui pazienti pediatrici, il caso Santobono-Pausilipon

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