Socrate è stato un filosofo greco antico, uno dei più importanti esponenti della tradizione filosofica occidentale. Egli sosteneva che la filosofia non dovesse consistere in un mero studio teologico, ma che si basasse in una ricerca continua. Questo suo pensiero, contrapposto a quello del tempo, gli procurerà, però, una condanna per corruzione dei giovani, visto che si riuniva in piazza a parlare di filosofia con loro, dalla quale non si tirerà indietro.
Socrate e i sofisti
La sua figura si discosta totalmente da quella dei sofisti, ovvero dei filosofi esperti del sapere che insegnavano, dietro ricompensa, le loro conoscenze.
Con loro aveva in comune l’interesse nei confronti dell’uomo, ma egli cercava di dimostrare l’esistenza di una verità universale, condivisibile da un ampio numero di persone.
Come si arrivava a questa verità? Attraverso il dialogo. Questo dialogo aveva delle caratteristiche specifiche che utilizzava ogni qualvolta si sottoponeva a discorsi.
Caratteristiche del dialogo Socratico
Il suo dialogo si divideva in due parti.
La prima parte consisteva nel lodare il suo interlocutore, per poi porgli una serie di domande che lo facevano dubitare della propria conoscenza. In tal modo lo portava al suo stesso piano, quello dell’ignoranza, da cui sarebbero potuti giungere alla verità discutendo.
“Al suo stesso piano” perchè Socrate dichiarava di “sapere di non sapere” e questa era la ragione per cui ricercava una verità universale, ma non assoluta.
Qual è la differenza? La verità assoluta è l’unica vera e accettabile, ma essendo che ciascuno di noi ne avrebbe una propria, basata sulle proprie esperienze personali, bisognerebbe mettersi d’accordo su una verità accettabile e condivisa da un certo numero di persone. Questa verità consivisa e condivisibile è quella universale di cui egli parla.
Come faceva, però, ad avere quel sapere grazie al quale si poteva conversare senza sapere più dell’altra persona? Queso si può osservare nella seconda parte, in cui diceva di essere in possesso della maieutica, ovvero l’arte che avevano le levatrici, che, nel suo ambito, avrebbe permesso di tirare fuori dall’altra persona, la verità già esistente in essa, e che ciascuno di noi possiede, proprio come un’ostetrica che aiuta le madri a partorire.
Socrate: frasi e aforismi
“Esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l’ignoranza.”
“Più gente conosco, e più apprezzo il mio cane.”
“Chi vuol muovere il mondo prima muova sè stesso.”
“Viviamo intorno a un mare come rane intorno a uno stagno.”
“Non dalle ricchezze, ma dalle virtù nasce la bellezza.”
“Ho gettato via la mia tazza quando ho visto un bambino che beveva al ruscello dalle proprie mani.”
“Sono un cittadino, non di Atene o della Grecia, ma del mondo.”
“Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare.”
“La felicità è sempre soggetta all’invidia: la sola miseria non è invidiata da nessuno.”
“La pena che i buoni devono scontare per l’indifferenza alla cosa pubblica è quella di essere governati da uomini malvagi.”
“Io non preferirei né l’uno né l’altro; ma, se fosse necessario o commettere ingiustizia o subirla, sceglierei il subire ingiustizia piuttosto che il commetterla.”
“Siate felici, agite nella felicità, sentitevi felici, senza alcuna ragione particolare.”
“A cosa serve avere tanti libri e librerie se poi non basterebbe una vita intera per leggere solo i titoli.”
“L’invidia è l’ulcera dell’anima.”
“Il difficile non è evitare la morte quanto piuttosto evitare la malvagità, che ci viene incontro più veloce della morte.”
di Chiara D’Avanzo, studentessa del YLab for social and digital innovation
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