Il prof. Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria (Sip), nonché membro del Comitato tecnico-scientifico per l’emergenza coronavirus, aveva già messo in guardia sulle buone pratiche da adottare per i pazienti in età pediatrica: “negli ospedali è garantita la continuità assistenziale per i bambini con patologie croniche o problemi importanti“.
YTalk Salute: gli effetti del Covid-19 sui pazienti pediatrici
Il primario dell’Ospedale Bambino Gesù, nel suo appello del 13 aprile scorso, esortava ad accompagnare tranquillamente in ospedale i bambini che ne avessero bisogno, sostenendo, altresì, che “i bambini con sintomi che meritano l’attenzione ospedaliera, è giusto che vengano assistiti nei tempi e modi dovuti”. Secondo Villani, il tutto sarebbe avvenuto in piena sicurezza e tranquillità.
Nel suo intervento, il membro del Comitato scientifico per l’emergenza, era supportato da un quadro epidemiologico incoraggiante, nonostante il tasso di contagio nella popolazione adulta. Circa 2 mila diagnosi nella fascia di età tra 0 e 18 anni, con circa 400 casi distribuiti per ogni fascia. In particolare, fino al primo anno di vita, 2-6 anni e 7-11 anni, eccezione fatta per la fascia 12-18 anni, in cui sono stati registrati all’incirca 900 casi. Nella sua conferenza stampa, Villani ha parlato di poche ospedalizzazioni pediatriche per covid-19: 44 casi fino al primo anno di vita.
Le ospedalizzazioni pediatriche per covid-19 sono state poche. 44 casi fino al primo anno di vita e una trentina nelle altre fasce di età. In tutto quantificabile in circa il 7 per cento di tutti i pazienti in età pediatrica e senza che vi fossero casi pediatrici critici.
Nonostante le rassicurazioni dei medici pediatri, pare, tuttavia, che ci siano stati diversi episodi di pazienti pediatrici, affetti da malattie gravi, come leucemia o diabete, che non sono stati accompagnati dalle proprie famiglie negli ospedali pediatrici per paura di sottoporli a rischio contagio. Questi casi li tratteremo a YTalk Salute con il prof. Carmine Pecoraro, direttore di Nefrologia Pediatrica e Dialisi, all’Ospedale Santobono-Pausilipon di Napoli. Il prof. Pecoraro e la sua équipe sebbene abbiano potuto gestire bene i malati cronici del Santobono, hanno dovuto confrontarsi con episodi di bambini accompagnati al pronto soccorso quando ormai per loro non c’era più nulla da fare. La causa di tutto questo è stata, anche se indirettamente, la paura che ha suscitato covid-19 nei loro parenti i quali, immaginando il pericolo di contagio per i propri piccoli, hanno preferito resistere fino agli ultimi istanti prima di ricorrere alle cure dell’ospedale pediatrico. Abbiamo indicato questi episodi come effetti di covid-19 e crediamo fermamente che comunicare con medici come il prof. Pecoraro possa essere utile per comunicare a tutti che i bambini hanno diritto alle loro cure.
I pazienti pediatrici ricoprono un ruolo fondamentale anche per le strategie sanitarie che regioni e governo centrale devono adottare per la salvaguardia dei più indifesi, i bambini. A discutere del tema con il prof. Pecoraro ci sarà il prof. Elio Borgonovi dell’Università Bocconi, esperto di economia pubblica e sanità. Il tema di YTalk salute di oggi è stato proposto dalla prof.ssa Luisa Varriale e dalla prof.ssa Paola Briganti dell’Università Parthenope di Napoli, entrambe particolarmente sensibili al tema. Le due docenti fanno parte di Netris, il Network di ricerca per l’innovazione sociale nelle pubbliche amministrazioni. A interagire con Pecoraro e Borgonovi al YTalk salute ci sarà anche la dott.ssa Roberta Oppedisano, studiosa di economia alla Parthenope e giovane membro di Netris.
Saranno presenti anche gli studenti dell’Università di Salerno, corso di digital innovation e processi decisionali, che, per le loro esercitazioni, sono impegnati nelle in una serie di rilevamenti sociali riguardanti l’emergenza sanitaria da covid-19.
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