YTalk Economia è l’iniziativa lanciata da YPeople, e dal suo direttore editoriale Aldo Pio Feoli, per creare uno spazio di discussione, virtuale, al fine di permettere lo svolgimento extra-accademico delle attività didattiche e scientifiche, nell’ambito di un’iniziativa congiunta di un gruppo di studiosi trasversale a due atenei italiani, l’Università di Trento e l’Università di Salerno.
L’iniziativa, al di là di ogni forma di protocollo, come sarebbe previsto in questi casi, nasce, prima di tutto, come interazione immediata fra alcuni docenti e alcuni studenti, per rispondere alle esigenze delle nuove generazioni di sentirsi coinvolti come soggetti dell’emergenza sanitaria e sociale che sta vivendo il Paese in queste settimane.
YTalk Economia, di volta in volta, coinvolge esperti e cittadini che vogliono proporre approfondimenti e questioni riguardanti la propria vita quotidiana. I giovani studenti dei due atenei, sono chiamati a fare la propria parte, cercando di “mettere in opera” le conoscenze, acquisite nei loro studi, a disposizione dei colleghi che si trovano dall’altra parte del Paese, grazie alle opportunità offerte dalla modalità telematica e dalla formazione a distanza (FaD). I giovani dei due atenei, grazie a queste interazioni, e alle loro abilità di operare nel mondo del web, possono mettersi al servizio del proprio Paese, offrendo il proprio piccolo/grande contributo prima indagando nei rispettivi territori di appartenenza, e poi analizzando, con i propri docenti, soluzioni, anche solo in termini informativi e comunicativi, che atenei, centri di ricerca, e istituzioni possono impiegare per fare fronte alle difficoltà del momento.
Per quanto riguarda il format previsto da YTalk Economia, i giovani interagiranno con esperti del mondo della finanza, come, ad esempio, Beppe Ghisolfi, banchiere e divulgatore, che per i più giovani sta, oltretutto, contribuendo con le sue “pillole di un minuto” nella rubrica la finanza secondo Beppe. Al YTalk Economia di questa sera ci sarà per la prima volta il prof. Geremia Gios, economista dell’Università di Trento e presidente della Cassa Rurale di Rovereto. Altro pilastro dell’iniziativa è la professoressa Mariangela Franch, docente di Marketing all’Università di Trento, esperta e analista dei comportamenti economici delle persone, che tanto sembrano messi in discussione in questo momento, e, per l’Università di Salerno, Ernesto D’Avanzo docente di digital innovation e intelligenza artificiale.
Temi del YTalk di questa sera saranno le “decisioni contrastanti fra Europa e Italia” che sembra essere stata lasciata sola da alcuni dei paesi europei più importanti, almeno da un punto di vista economico. I calcoli economici di alcuni stati sembrano, infatti, prevalere sulla vita dei cittadini di altri Paesi, come l’Italia e la Spagna, o anche la Francia, che, in questo momento così delicato, sembrano avere più bisogno, anche da un punto di vista economico, oltre che sanitario.
A nulla è servito l’appello dell’ex governatore della BCE, Mario Draghi. La sede europea sembra privilegiare il ricorso alla Banca Europea degli Investimenti (BEI) e al Meccanismo Europeo di stabilità (MES), due strumenti che sembrano essere poco “sostenibili” per i Paesi più sofferenti, come il nostro, e che lascia, a molti osservatori, immaginare scenari come per la Grecia. A proposito di Grecia e Italia, questa sera al YTalK economia, vedremo come sono stati proprio questi due paesi ad avere concesso, in passato, l’annullamento del debito tedesco, anche a più riprese, permettendo ai fratelli d’Oltralpe di ottenere, così, gli standard economici e sociali che li hanno portati a diventare una delle prime economie europee. A nulla è servita questa concessione, tuttavia, per il paese teutonico, che sta guidando i “falchi” europei nel momento di maggior bisogno degli altri Paesi membri della Comunità Europea.
Alcuni osservatori sostengono che il ricorso all’Eurobond rischierebbe di “appianare” lo spread fra BTP e Bund tedeschi (e non solo), con la Germania che non riceverebbe più interessi da chi compra i suoi titoli di stato. Da più parti sono proposti progetti per affrontare anche economicamente l’emergenza sanitaria, cercando soluzioni per sostenere famiglie e imprese. Alcune di queste soluzioni cercano di esplorare strategie a brevissimo termine, anche solo per affrontare i prossimi 3/4 mesi. Molte delle proposte, ancora una volta, contemplano, seppur in ultima istanza, qualche forma di ricorso al MES e alla BEI. Una strada giudicata poco, o per niente, praticabile da più parti, come detto poco fa.
E allora ecco l’emergere di soluzioni a carattere nazionale o, comunque, che lasciano spazio di interazione ad alcuni Paesi, come la Spagna e la Francia, le cui affinità vanno oltre le radici linguistiche e culturali comuni. Questi Paesi infatti, hanno condiviso in passato non poche iniziative di natura economica bilaterale, che hanno visto le piccole istituzioni locali protagoniste di progetti per il sostegno sociale e economico. Fondamentale in questi casi sono state le istituzioni che rappresentavano un po’ gli antesignani di quelli che oggi sono le fondazioni bancarie e che, in questo momento delicatissimo, fanno sentire la loro piccola/grande voce cercando delle soluzioni più o meno pragmatiche alla crisi sanitaria, prima, ma che, purtroppo, diventa sempre più una crisi economica e sociale.
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