diario di bordo
Giriamo spesso per l’Italia, siamo accomunati da passioni diverse che ci riconducono sempre al nostro Paese, ricco di arte raffinata, storia millenaria e buona cucina. Un Paese, il Nostro, che riesce sempre a riempirci di emozioni. In genere, le sere d’estate, andiamo in giro passando il tempo a guardare il mare.
Questa sera siamo ad Anzio, sul litorale laziale, a circa 60 chilometri dalla Capitale: luogo perfetto per iniziare il nostro diario di bordo. Sono le cinque del pomeriggio, all’incirca. A quell’ora il sole scalda ancora la superficie della nostra pelle piena di salsedine.
Stiamo in silenzio, anche se ogni tanto ci rivolgiamo un sorriso fra di noi e con i passanti. A volte basta uno sguardo accompagnato a un sorriso per capirsi.
Da centro portuale dell’antichità a sede della Villa di Nerone
Anzio diventò famosa quando nel IV secolo si trasformò in un importante centro portuale. E sulla costa di Anzio, Nerone decise di costruire la sua sontuosa villa. Si tratta di un grandioso edificio imperiale che, un tempo, si estendeva lungo tutta la costa della città. Oggi di questa splendida struttura possiamo ammirarne solo alcuni spaccati.
Si può, però, immaginare l’antico splendore che la rese così famosa, a cominciare dai lunghi corridoi, o dalle scalinate che mettevano in comunicazione gli ambienti superiori con quelli costruiti sulle palizzate a ridosso del mare. Al suo interno la villa era costituita da padiglioni, terme, giardini e terrazzi. In questi vasti ambienti si svolgevano recite e piccoli spettacoli, per intrattenere gli ospiti imperiali. Seduti sul lungomare di Anzio, pensiamo di fare ciò che ci piace di più: ognuno di noi cerca una storia del posto da raccontare al gruppo.
E così, dalla Villa dell’Imperatore romano, abbandonata in seguito alle invasioni barbariche, come quelle saracene, arriviamo alle storie degli abitanti che, proprio a causa delle invasioni, furono costretti a fuggire e fondare la vicina Nettuno.
Da Papa Innocenzo allo sbarco alleato
Nel XVII secolo, grazie a papa Innocenzo XII, si sviluppò la città portuale di Anzio nella sua versione più moderna.
Un altro membro del nostro gruppo di camminatori ricorda, invece, come la città fu teatro del famoso sbarco durante la seconda Guerra Mondiale.
Era il 22 gennaio 1944 quando l’armata alleata, guidata dal generale John Lucas, sbarcò ad Anzio. L’operazione Shingle, com’era in altro modo chiamata, non raggiunse gli obiettivi iniziali: le forze tedesche riuscirono a bloccare l’avanzata sferrando una serie di contrattacchi, impedendo l’obiettivo di totale distruzione delle forze tedesche in Italia.
La vicenda si svolse per lo più sulla spiaggia, la stessa dove siamo seduti oggi e che è diventata meta perfetta per una gita fuori porta all’insegna della storia e della cultura, compresa quella culinaria, che contribuisce a rendere famoso il nostro Belpaese nel mondo.
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