Alla responsabilità sociale d’impresa ci si riferisce per lo più con l’acronimo CSR della nota versione anglosassone corporate social responsibility.
Il lavoro di Archie Carroll, the pyramid of social corporate responsability, rappresenta, probabilmente, uno dei primi tentativi per sistematizzare i fondamenti della disciplina, almeno negli ultimi tre decenni. L’aspetto fondamentale del lavoro di Carroll, apparso su Business Horizons nel 1991, consiste nell’offrire una visione di “struttura piramidale” secondo cui è organizzata la CSR.
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La Piramide
“be profitable”
Alla base della piramide c’è il concetto secondo cui le performance economiche sono alla base di tutto il resto, quello che Carroll definisce “be profitable”.
“obey the law”
Il livello successivo è contraddistinto dal motto “obey the law”. In altri termini, gli affari devono rispettare la legge, dal momento che essa è il “codice” dei comportamenti accettabili e non accettabili della società.
“Be ethical” è il leitmotiv del terzo livello della piramide
“Be ethical” è il leitmotiv del terzo livello della piramide e rappresenta l’obbligo di fare ciò che è giusto; questo livello di condotta evitando o, comunque, minimizzando il danno dei portatori di interesse, i cosiddetti stakeholder, come, ad esempio, dipendenti, consumatori, ambiente e così via.
“Be a good corporate citizen” è il livello più alto della della visione di Carroll
“Be a good corporate citizen” rappresenta il livello più alto della della visione piramidale dello studioso americano. Si tratta dell’idea di responsabilità filantropica, secondo cui l’azienda deve fornire risorse finanziarie e umane alla comunità nella quale opera, contribuendo a migliorarne la qualità della vita.
L’Italia e il ruolo delle istituzioni
È interessante volgere uno sguardo all’ambito geografico italiano, a cui si riferisce, ad esempio, un lavoro del 2008 di Gianfranco Rusconi e Elio Borgonovi (La responsabilità sociale delle istituzioni di pubblico interesse).
I due autori, pongono l’accento sulla coerenza tra obiettivi economici e interesse pubblico, tracciando un quadro che ridefinisce le strategie aziendali e le funzioni delle diverse istituzioni pubbliche e private.
Secondo Rusconi e Borgonovi, le istituzioni devono presidiare per contribuire al raggiungimento degli obiettivi economici delle moderne società.
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