Confusione, paura, tristezza: le emozioni scatenate dalle notizie della pandemia sono tante e spesso negative.
Da un’indagine svolta dagli studenti del YLab for social and digital innovation è emerso che per gli italiani, una volta rientrata l’emergenza Coronavirus, seguirà un approccio del tutto nuovo alla vita. Sono stati coinvolti circa 400 cittadini al fine di studiare la percezione dell’esposizione al rischio individuale e collettivo, ed ad un ritorno alle abitudini pre-emergenza.
Con il seguente questionario si analizzano i dati relativi al cambiamento delle abitudini dei cittadini successivamente allo scoppio della pandemia. Sono state somministrate diverse domande riguardanti il cambiamento dello stile di vita: è possibile dunque affermare che buona parte degli intervistati cambierà in maniera significativa gli usi precedenti il periodo di lock down. Il target che ha risposto al sondaggio fa parte di una fascia di età che va dai 18 ai 60 anni.
Rapporti personali dopo l’emergenza Covid-19: come cambieranno?
La privazione temporanea di determinati rapporti sociali ha fatto si che molte persone in questa quarantena abbiano espresso la volontà e il desiderio di approfondire i loro rapporti alla conclusione di questa emergenza. Non a caso la maggior parte dei votanti, ovvero il 76,9% ha espresso che vi darà un peso maggiore. Solo l’8,8% ha risposto negativamente ed il restante 14,3% non ha espresso preferenza. Non è scontato, dunque, affermare che questo ci porta ad una conclusione ben definita: la maggior parte dei votanti, sentendosi privata del contatto umano e dei propri rapporti, percepisce il bisogno di dare importanza a questi ultimi, perché parte fondamentale delle loro vite.
Le distanze di sicurezza verranno rispettate dopo l’emergenza Covid-19?
Questa domanda pone l’accento sulla diffidenza di alcune persone nei confronti del prossimo anche quando le misure restrittive si saranno allentate (Fase 2, Fase 3). Naturalmente tutto ciò potrebbe, in parte, alterare gli usi e i costumi delle persone nelle loro interazioni sociali: luoghi pubblici, luoghi di lavoro, luoghi di culto, luoghi di istruzione, parchi, musei, etc…
Si noti bene, come la responsabilità individuale possa avere un impatto sociale potenzialmente dannoso in caso di violazione o disattenzione alle regole e alle misure di sicurezza. Quindi nonostante la voglia di riprendere con forza la vita del pre-emergenza, il 52,1% dei votanti ritiene comunque necessario continuare a mantenere una distanza interpersonale. Il 16,2% non lo ritiene necessario mentre il restante 31,7% è, invece, ancora in dubbio.
I viaggi dopo l’emergenza Covid-19
È stata presa in analisi la “questione turismo” in quanto esso risulta essere il settore più colpito, nel breve e lungo termine, ad emergenza rientrata. La decisione di non viaggiare secondo l’indagine si è rivelata del tutto indipendente dalla destinazione prevista dal viaggio, in quanto le persone percepiscono il pericolo. Prendendo in riferimento il grafico sottostante, esso rivela che la parte comprendente i numeri superiori a 5 dimostrano l’esitazione delle persone a intraprendere un viaggio. Ciò permette di giungere alla conclusione che la maggioranza dei votanti è timorosa nell’affrontare un viaggio rispetto, invece, ad una minoranza che non pensa vi siano problemi.
Governo Conte: la percezione dei cittadini dopo l’emergenza Covid-19
È stato inevitabile, alla luce delle restrizioni e manovre messe in atto dal governo, somministrare all’interno del questionario una domanda che toccasse il tema politico. È stato chiesto se, in vista di nuove elezioni, il Governo attuale, sarebbe stato rieletto data l’incertezza che si proietta sul Paese. Lo spaccato che emerge da questa domanda risulta frammentato. Il 55,4% riconfermerebbe l’attuale formazione politica, il 21,6% si professa contrario ed il restante 23% si astiene.
Impatto del Covid-19 sull’economia: quale settore conta più danni?
Il Covid-19 ha naturalmente danneggiato la società in molteplici aspetti. I vari settori economici hanno probabilmente sofferto maggiormente, ragion per cui l’attenzione si è focalizzata su quale settore versa in condizioni più critiche (primario, secondario, terziario). È stato chiesto, quindi, se la percezione dei danni dovuti al Covid-19 fosse di equa forma o avesse colpito settori in particolare. Le risposte sono state le seguenti: il 58,2% pensa che siano stati colpiti tutti i settori in egual modo, il 24,1% il settore terziario, l’11,8% il settore secondario e il restante 5,9% ha risposto selezionando il settore primario.
Questione Sanità: che ne sarà?
Una buona salute giova a tutti i settori e all’intera società, costituendo una risorsa preziosa e un interesse di vitale importanza per ogni individuo. Consentire agli individui di tenere sotto controllo lo stato della propria salute e dei propri familiari rappresenta un elemento fondante delle comunità.
Il settore sanitario è stato, quindi, ambito di rilevanza all’interno del questionario: i risultati dicono che il 54,4% dei votanti ritiene che debbano essere prese ulteriori azioni per rafforzare il sistema sanitario. Il 12,7% non lo ritiene opportuno ed il restante 32,8% invece pensa di sì.
Social in quarantena: come cambierà il rapporto con i social dopo l’emergenza?
L’ultimo dei temi toccati in questo questionario è stato quello inerente ai social. È stato chiesto agli intervistati se, quando riprenderà la routine della vita pre-Covid-19, l’utilizzo dei social network si attenuerà o meno. La quarantena ha incrementato l’utilizzo dei social anche da parte di chi, in precedenza, li utilizzava poco. È un periodo in cui nessuno può farne a meno, nessuno può rinunciare alle videochiamate in direct, anche i nonni hanno dovuto adattarsi per poter condividere un po’ di tempo con i loro nipoti. Si dedica più tempo agli amici, si ha il tempo anche di contattare persone che non si sentiva da tempo; alleggerendo così il peso delle giornate. Il digitale e la rete diventano il perno intorno a cui si riorganizzano le giornate, “annullando” il distanziamento sociale. Dalle risposte si evince che il 49,6% ritiene che il suo rapporto rimarrà invariato, mentre il 30,5% al contrario sostiene che non cambierà ed il restante 19,9% afferma che cambierà.
L’indagine si basa su uno studio trasversale, spaziando tra vari macro-argomenti: dai rapporti sociali sino alla realtà politico-economica. Questo studio potrà essere molto utile per poter ragionare su quelli che sono gli effetti di una pandemia nella quotidianità di ciascun individuo, e di quanto i comportamenti pesano sulla gestione della stessa.
Indagine sociale realizzata dagli studenti del YLab for social and digital innovation Cristina Fasci, Cristina Consalvo, Pasquale Saggese, Anna Pia Carusone, Francesca Picentino, Valerio Autuori, Christian Galizia, Marco Squillante, Luca Garelli
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