Lettera del Sindaco Mastella ai giovani di Benevento

CORONAVIRUS BENEVENTO – Più che una semplice lettera, un appello accorato ai giovani della città di Benevento, quello formulato dal Sindaco Clemente Mastella, che ha deciso di rivolgersi ai teenagers e ai ragazzi pronti a riempire nuovamente le strade della città.

LA LETTERA DEL SINDACO MASTELLA AI GIOVANI DI BENEVENTO

“Carissimi ragazze/i, nell’ augurarvi una buona vita voglio rivolgermi a voi con semplicità ma dicendo parole di verità. Comprendo la vostra euforia, quasi una sorta di rito liberatorio, dopo alcuni mesi di drammatica prigionia . Il ritorno in piazza, anche nella nostra città, è stato spontaneo così come in tante altre città italiane.

È bello mescolarsi ed avvicinarsi, come simbolo di una paura ormai alle spalle, un pericolo che incombeva mandato gambe all’aria. È scattata la voglia matta di abbracciarsi, nessun freno, nessuna cautela. Alla faccia delle tante ordinanze che a voi giovani hanno dato l’idea della insopportabilità. La spontaneità sociale, il rivedere amici che il terribile virus aveva tenuto a distanza, l’idea che il metro fosse anche l’unità di misura dei sentimenti, ora nel ritorno alla normalità ed alla movida mandava in esilio tristezze e malinconie. E così al diavolo la mascherina, stringiamoci anziché distanziarci. Gesti che, a noi anziani, sono apparsi incoscienti ed irresponsabili, e che fanno finta che, anche da noi, non ci siano stati morti da non poter piangere con un semplice funerale.

Lo so, voi pensate che la mascherina ed il distanziamento siano un piatto indigesto, privo di senso logico e privo di umanità. Posso come sindaco chiedervi di tenere le mascherine, anziché abbassate sotto il mento, sul naso e sulla bocca. Credetemi fa anche tendenza. E posso chiedervi di stare un po’ più distanti tra voi. Non mi pare di chiedervi, come sindaco, un sacrificio impossibile. Meglio questi piccoli sacrifici che ritornare reclusi in casa, non vi pare? Perché, e questo come sindaco lo debbo evitare, se scatta il contagio si richiude tutto. Confido, nel prossimo fine settimana, che sarete capaci di questo gesto d’amore. Altrimenti a malincuore dovrò prendere decisioni che voi mi aiuterete a non prendere.

Se non per me, fatelo per i vostri nonni, diversi dei quali hanno rischiato una sanità selettiva, mentre con loro dobbiamo intessere una trama sociale in una sorta di solidarietà tra generazioni. Tanti i motivi perché non si faccia della movida un momento di ebbrezza, senza cuore. Sia Chiaro, ho fatto ed abbiamo fatto tanto per stare al riparo e essere sconfitti moderatamente dal virus. Non consentirò a nessuno di farci salire in quota negativa di contagi, ed utilizzerò tutti i poteri che la legge mi consente.

Ma sono sicuro che la vostra sensibilità e generosità, carissimi giovani della mia città, non mi porterà ad alcuna ordinanza didattica e forzosa”.

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