La dipendenza dal fumo di tabacco: analisi sui comportamenti di fumatori e non

Una tematica sociale che riguarda generalmente la totalità. Un’analisi sul tabagismo, l’abitudine o la dipendenza dal fumo di tabacco.

Le tre categorie: fumatore, fumatore occasionale, non fumatore

Abbiamo strutturato tale questionario in modo che potessero rispondere tutti: dal fumatore regolare, a quello occasionale, fino ad arrivare al non fumatore. Dunque ci distacchiamo completamente dall’idea che esistano soltanto due categorie e quindi vi sono individui che provano piacere nel consumare tabacco occasionalmente.

A che età si inizia a fumare? Quando la prima sigaretta?

Da tale indagine è emerso che gli individui più inclini a provare per la prima volta la sensazione data da un tiro di sigaretta appartengono ad una fascia d’età che oscilla tra i 14 e i 17 anni.

Notiamo quindi come essi siano dei semplici adolescenti che nella fase più delicata della loro crescita, si trovano di fronte ad una realtà che li influenza, non solo positivamente ma anche negativamente. Come ben sappiamo infatti, il consumo di tabacco è nocivo per la salute dell’uomo, nonostante ciò non tutti sono disposti a rinunciarvi, poiché considerato anche un piacere.

Perché fumi?

Attraverso questa analisi, abbiamo posto l’attenzione anche e soprattutto sul motivo per cui un individuo è portato ad usufruire del tabacco. I risultati ottenuti dimostrano ancora una volta quanto gli adolescenti siano facilmente condizionabili, difatti uno dei principali motivi per cui si fuma prevalentemente è per apparire più grandi e sicuri agli occhi di una società che ci ha modellato secondo questo standard. Tuttavia i fumatori occasionali consumano tabacco per semplice piacere personale.

Come viene interpretata la personalità di un fumatore?

Da tale questionario si può evidenziare anche come vengono visti e definiti i soggetti fumatori.

Come abbiamo già affermato in precedenza, il tabagismo è l’abitudine o la dipendenza dal tabacco ed è proprio per questo motivo che è stato possibile constatare che il soggetto fumatore viene definito un soggetto dipendente. D’altronde tra i non-fumatori è comune l’idea secondo cui non sia necessario consumare tabacco, ma tale idea non è condivisa da tutti.

Inoltre notiamo come una minima parte abbia preferito definire il fumatore come un soggetto debole e che quindi cerca rifugio in qualcosa che apparentemente gli dà piacere, ma in modo nascosto e silenzioso lo danneggia.

Il fumo passivo

Il fumo danneggia gravemente te e chi ti sta intorno” questa è una delle tante frasi che troviamo sui pacchetti di sigarette. Difatti le aziende, nonostante il loro profitto dipenda totalmente dalla vendita delle sigarette, sono obbligate ad esplicitare tutti i rischi causati dal consumo di tabacco.

È stato dimostrato, da chi di dovere, che anche il fumo inalato passivamente comporta dei problemi molto gravi per la salute degli individui.

È proprio in considerazione dei danni prodotti dal fumo passivo che viene emanata la Legge N. 3/ 2003 art. 51, che vieta di fumare in luoghi pubblici come ad esempio ristoranti o treni, giusto per citarne qualcuno.

Infatti abbiamo chiesto un’opinione riguardo tale tematica, ponendo l’attenzione soprattutto sulla costruzione di aree appositamente pensate per i soggetti fumatori. In questo modo si è giunti ad un punto in cui la maggior parte di coloro a cui è stato somministrato il test si trova d’accordo con ciò che viene dichiarato dalla Legge sopracitata.

Indagine sociale realizzata dagli studenti del YLab for social and digital innovation ALBANO Zaira, BACCARO Vincenzo, CALDARESE Chiara, CAPOLUPO Antonio, COPPOLA Nicola Francesco, RUMIANO Lorenzo, SENATORE Lucia, SORRENTINO Antonia Natalia e VERTOLOMO Alfonso.

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