Gli Hunger Games dell’antichità. Leggenda di un dio vendicativo

Perdere il filo del discorso: origini e leggenda

“Ho perso il filo, cosa stavo dicendo?”. Quante volte al giorno sentiamo, o usiamo, questa espressione. Una leggenda, riguardante la contrapposizione di due dèi, Dioniso e Apollo, può aiutare a fare un pò di luce su questa espressione idiomatica che fa parte del nostro immaginario collettivo.

Creta, Pasifae, Minosse e il Minotauro

A Creta, intorno alla metà del secondo millennio a.C., era molto diffuso un culto che contemplava la venerazione degli oggetti, in quanto si credeva che essi contenessero le divinità. Fu questo il motivo a indurre Pasifae, moglie del re cretese Minosse, e amante degli dèi, ad accoppiarsi con un toro di legno, in quanto la regina credeva che nel toro ci fosse Apollo, Dio del sole e della musica.

Il frutto dell’unione di Pasifae e del toro fu il Minotauro, il personaggio mitologico metà uomo e metà toro.

L’ira di Minosse e il labirinto

Il gesto di Pasifae, scatenò l’ira di Minosse, il quale era tormentato dal tradimento  “mostruoso” della moglie e dalla sua venerazione per il Minotauro, in quanto dono degli dèi. Così il Re di Creta, per nascondere e, allo stesso tempo, venerare il Minotauro, decise di costruire il labirinto-tempio.

Necessitando di venerazione e sacrifici, in quanto sacro, ogni anno venivano richiesti ai popoli dei villaggi sconfitti, 7 fanciulli e 7 fanciulle, da far combattere con il Minotauro. Il più delle volte, gli sfidanti erano designati a partecipare al combattimento sapendo già del loro triste destino.

Teseo, figlio del re di Atene, decise di mettere fine a queste morti ingiuste, facendosi mettere nella squadra di coloro da sacrificare. Il padre, inizialmente scettico, accettò la proposta di Teseo, a condizione di mettere delle vele di scorta nere sulla nave, in modo da fargli sapere il prima possibile le sue sorti, nel caso in cui non fosse riuscito nel suo intento.

Il filo di Arianna e il filo del discorso

Teseo, una volta giunto a Creta, prima dell’inizio del rito, incontra Arianna, figlia del re Minosse e sorellastra del Minotauro. I due giovani si innamorarono così repentinamente che la giovane principessa cretese, consegnò a Teseo un filo che gli servirà per uscire dal labirinto. La leggenda è nota. Teseo, sconfitto il Minotauro, riesce a uscire dal labirinto grazie al filo di Arianna. Una volta libero, il giovane eroe ateniese sposò la principessa cretese.

La manifestazione del dio: la vera identità del toro di legno

La leggenda offre tre diversi risvolti della narrazione. Il primo narra che l’indomani, Teseo sia scappato e Arianna, sia stata raccolta da Dioniso, dio delle foreste e della musica suggestiva e ritmata. Una seconda narrazione sostiene che Arianna stanca di Teseo, invochi Dioniso che la trasforma in dea immortale. Infine, una terza narrazione vede Dioniso vendicarsi della morte del Minotauro, suo figlio avuto nelle vesti del toro di legno, rapisce Arianna.

Il filo alla base di queste versioni è la divinità e immortalità che assume Arianna dopo aver incontrato il dio.

La vicenda si conclude con Teseo che, per ritornare a casa, si ritrova nel bel mezzo di un mare in  tempesta. È costretto, così, a cambiare le vele bianche con quelle nere, facendo perciò credere al padre di essere morto.

Il padre, devastato dalla disperazione, si uccise.

Tra mito e gioco: gli Hunger Games

Questa leggenda ricorda vagamente gli Hunger Games. Per coloro che non avessero letto il libro o non si fossero interessati al film, accenno a un riassunto.

In questa pellicola due giovani per ogni Distretto, in tutto ventiquattro adolescenti, vengono mandati in un’arena a combattere con tutti i dodici Distretti, dei piccoli villaggi, finchè non muoiono tutti e se ne salva uno.

Ebbene, la laggenda del labirinto può ricordare questa storia poichè vengono mandati diversi giovani dei paesi colonizzati, a combattere contro un toro favorito dagli dèi, che la maggior parte delle volte, vincerà.

Fra mito e gioco il dio Dioniso appare sempre nella sua forma più violenta e possessiva, infatti nella leggenda si impossessa di Arianna e persino della madre, Pasifae.

 

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