“Parla piano” è la terza traccia dell’album “Da solo” dell’artista Vinicio Capossela, uscito nel 2008 sotto la Warner music.
Settimo album dell’artista, “Da Solo”, è una raccolta di ballate lente e di inni accompagnate da linee melodiche scandite dal suono di un pianoforte. Sin dalla cover si nota l’animo turbato dell’artista, motivo principale del progetto presente in tutte le tracce.
L’album è composto da 12 tracce:
- Il gigante e il mago
- In clandestinità
- Parla piano
- Una giornata perfetta
- Il paradiso dei calzini
- Orfani ora
- Sante Nicola
- Vetri appannati d’America
- Dall’altra parte della sera
- La faccia della terra
- Lettere di soldati
- Non c’è disaccordo nel cielo + Da solo tutt’quant (ghost track)
Parla Piano di Vinicio Capossela: Significato e Testo della Canzone
Tra le 12 tracce spicca in particolar modo “Parla piano” terza traccia dell’album. L’artista nel testo parla della paura dell’amore e del timore che si prova donandoci ad un’altre persona. Della paura di affrontare un nuovo amore, di aprirsi e farsi conoscere.
Nel momento in con cui vorremmo iniziare una nuova relazione, iniziamo ad indossare delle maschere che camuffano il nostro essere, per cercare di essere interessanti a tutti i costi o per nascondere le nostre cicatrici e non mostrare le nostre debolezze.Per questo anche quando si superano le prime diffidenze, siamo consapevoli che l’amare completamente ci spoglierebbe di noi per rivestirci dell’altro e questo ci incute un senso di timore che ci attanaglia, e si decide cosi di restare nelle proprie sicurezze con le conseguenze che questo comporta:
“Pago il pegno di
rinunciare a me
non sapendo dividere
dividermi con te
Che ti da’ che mi da’
affidarsi a te non fidandomi di me..
Sopra il volto tuo
pago il pegno di
rinunciare a noi
dividerti soltanto
nel volto del ricordo!”
Marco Zollo (studente YLab Unisa 2018/2019)
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