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Rimmel di Francesco De Gregori: Significato e Testo della Canzone

Rimmel è l’album della consacrazione di Francesco De Gregori uscito nel 1975 e segna il cantautorato italiano, distaccandolo dagli chansonnier francesi, e facendolo avvicinare al modello USA, rifacendosi a quello che era il modello Dylan.

L’album è stato scritto interamente da De Gregori per RCA Italiana, e suonato dai Cyan. La cover sta a significare la rottura delle convenzioni. La bella donna in primo piano, infatti, è circondata da uno sfondo bianco e nero dissonante, che disturba la scena portando con se un’irrequietudine tale che sembra essere percepita anche dalla ragazza.

Suddiviso in Lato A e B, troviamo sulla prima faccia 5 brani che sono, in ordine: Rimmel, Pezzo di vetro, Il signor Hood, Pablo, Buonanotte fiorellino. Sull’altra 4: Le storie di ieri, Quattro cani, La piccola mela, Piano Bar.

Il titolo, omonimo della famosa canzone, fa riferimento al cosmetico usato dalle donne per annerire le ciglia e metaforicamente usato per descrivere le verità celate della vita. Proprio come il rimmel che maschera i difetti, la vita è piena di bugie che coprono la verità, artefatte come il trucco.

«Rimmel come il trucco che usano le ragazze, quello per gli occhi. Rimmel nel senso di trucco, di qualcosa di artefatto, ma questo disco è fatto per smascherarli, per metterli in evidenza. Almeno queste sono le intenzioni».

Rimmel di Francesco De Gregori – Testo

“E qualcosa rimane,
fra le pagine chiare e le pagine scure,
e cancello il tuo nome dalla mia facciata
e confondo i miei alibi e le tue ragioni,
i miei alibi e le tue ragioni.
Chi mi ha fatto le carte
mi ha chiamato vincente, ma uno zingaro è un trucco.
E un futuro invadente, fossi stato un po’ più giovane,
l’avrei distrutto con la fantasia,
l’avrei stracciato con la fantasia.

Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo
e la mia faccia sovrapporla a quella di chissà chi altro.
O ancora I tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo,
li puoi nascondere o giocare come vuoi
o farli rimanere buoni amici come noi.

Santa voglia di vivere
e dolce Venere di Rimmel.
Come quando fuori pioveva e tu mi domandavi
se per caso avevo ancora quella foto

in cui tu sorridevi e non guardavi.
Ed il vento passava
sul tuo collo di pelliccia e sulla tua persona
e quando io, senza capire, ho detto sì.
Hai detto “È tutto quel che hai di me”.
È tutto quel che ho di te.”    

Il testo de Gregori lo scrive all’interno di un hotel a Milano concludendo il ritornello negli studi rai durante un programma condotto dal mago Zurli.

In un primo livello del testo ciò che ne viene fuori è una storia d’amore già conclusasi che ha turbato il giovane Francesco, che rivolgendosi ad un’ipotetica donna, dice di volerla dimenticare e che non prova più alcun interesse nei suoi confronti e nelle sue bugie che si identificano nel bluff del poker; ma metaforicamente invece, come afferma lo stesso de Gregori, il testo vuole rispecchiare la vita di un uomo di 24 anni, piena di alti e bassi, e piena di esperienze.

«Rimmel è una specie di riassunto sentimentale della vita di un uomo di 24 anni sconfitte e vittorie, non legata a un’unica persona.»
– Francesco De Gregori su Io donna

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