SMART WORKING – In tempi di coronavirus lo smart working diventa una necessità. Centinaia le aziende che hanno già provveduto ad attivarlo con i propri dipendenti su tutto il territorio nazionale. E in tanti si stanno chiedendo cosa sia.
Cos’è lo Smart Working
Si tratta di un approccio organizzativo nuovo che ha l’obiettivo di combinare flessibilità, autonomia e collaborazione nell’ambito di un rapporto di lavoro subordinato, attraverso l’impiego di nuove tecnologie e di strumenti utili a creare ambienti lavorativi fluidi e diffusi.
Lo smart working o lavoro agile è una modalità di lavoro flessibile, in cui il concetto di luogo di lavoro perde il ruolo di centralità, applicabile sia ad un contratto a tempo indeterminato che a termine, attraverso un accordo volontario tra le parti stipulato in forma scritta, dal quale si può recedere nei termini fissati dalla legge e dalla contrattazione collettiva.
Lo smart working si caratterizza dunque per la spiccata flessibilità che lo caratterizza, declinata in due aspetti:
– spaziale, in quanto la prestazione viene eseguita, in parte all’interno dei locali aziendali e in parte all’esterno, senza postazione fissa;
– orario, in quanto la prestazione deve essere svolta entro i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.
Come funziona lo smart working
Lo smart working è caratterizzato dalla combinazione di tre componenti, ovvero dalla formula BBB:
– Bricks (spazio di lavoro fisico): ovvero la rideterminazione degli spazi di lavoro, che non coincidono più con l’ufficio o lo stabilimento produttivo del datore di lavoro, né necessariamente con la propria abitazione. Sede di lavoro può essere qualunque luogo o contesto che consenta il materiale svolgimento dell’attività lavorativa, attraverso l’impiego di strumenti tecnologici e connessioni anche di proprietà degli stessi lavoratori (in questo caso si parla di BYOD, Bring Your Own Device)
– Bits (spazio di lavoro virtuale): ossia la capacità di sfruttare le tecnologie digitali (telefonia IP, videocomunicazione, instant messaging, chat, piattaforme di file sharing ) per comunicare in uno spazio virtuale di lavoro
– Behaviours (modelli di lavoro): ovvero la determinazione di nuove modalità organizzative e gestionali.
Smart Working: come attivarlo e regole
Le parti devono stipulare l’accordo di lavoro agile per iscritto e disciplinare:
– l’esecuzione della prestazione;
– le modalità di esercizio del potere di controllo e disciplinare del datore di lavoro;
– i tempi di riposo e la disconnessione del lavoratore dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro.
Il lavoratore agile ha diritto ad un trattamento economico e normativo non inferiore a quello applicato ai lavoratori che svolgono l’attività in azienda, ha diritto alla formazione e alla tutela contro gli infortuni.
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