Nel corso dei secoli l’etica ha generato molteplici dubbi, tuttora irrisolti, che hanno influenzato le decisioni dell’uomo. Si tratta di un concetto che pervade ogni aspetto della vita sociale, oltre ad interessare il singolo individuo.
In verità il suo raggio d’azione è molto più ampio, poiché abbraccia inevitabilmente l’universo manageriale, condizionandone scelte e prese di posizione. Inoltre l’etica assume diverse forme, in quanto è legata a standard di legge e clima culturale di un Paese. CSR, sostenibilità e dilemmi morali rappresentano alcune delle sue principali declinazioni.
Cos’è l’Etica? Compiere scelte etiche significa rispettare standard legislativi? In che modo la cultura influenza l’etica?
“A volte gli interrogativi più semplici sono quelli che pongono più problemi”. La nozione di etica può celare numerose insidie, che ne minano la corretta definizione. Infatti non di rado la parola etica viene usata impropriamente, poiché il suo significato reale è oggetto di innumerevoli interpretazioni. Ma cos’è? Per etica si intende un codice di princìpi e valori morali che regola i comportamenti. I dati rilevati dal questionario “L’etica: CSR, dilemmi etici, sostenibilità ambientale e sociale” rivelano che la maggior parte degli intervistati (80,7%) è a conoscenza della giusta accezione del termine. Il 13%, invece, associa l’etica al concetto di morale, non allontanandosi troppo dal giusto significato, mentre soltanto il 6,2% ha battuto l’opzione meno corretta, secondo cui l’etica è “una sterile dottrina filosofica lontana dalla realtà”.
Può sembrare atipico, ma non sempre agire secondo etica significa rispettare le prescrizioni legali, poiché quest’ultime codificano solo una parte dell’intero insieme di giudizi morali. Dunque il rapporto che intercorre tra etica e legge non è stretto come lo si immagina, in quanto i loro punti di contatti non sono così scontati, ma dipendono da una serie di fattori non definibili a priori. I dati rilevati dal questionario evidenziano che più della metà degli intervistati (67,9%) pensa che lo stretto rapporto tra etica e legge dipenda da variabili non definitive. Al contrario le risposte affermative e negative si equivalgono, poiché il Sì raggiunge il 15,4% ed il No tocca quota 16,7%. Anche in questo caso la maggioranza ha optato per la risposta giusta. Di seguito riportato il grafico a torta:
La cultura rappresenta uno dei principali fattori che influenzano le azioni degli uomini ed i valori ad essi connessi. Tra questi figura l’etica, che ha un rapporto di correlazione con il clima culturale. Le imprese di tutto il mondo, infatti, devono fronteggiare la varietà culturale dei loro dipendenti, che spesso non facilita la stesura di un codice etico univoco. Ad esempio la delocalizzazione delle imprese rende difficile stabilire un senso di comunità e coesione basata sulla cultura aziendale, poiché i lavoratori sono portatori di princìpi diversi. Dal questionario si evince che una leggera maggioranza (63,4%) degli intervistati sostiene la dipendenza dell’etica nei confronti della cultura. Il 20,5%, invece, ritiene che l’etica sia “un insieme di principi assoluti, validi ovunque“. Rilevante la percentuale del 16,1% correlata alla risposta Non lo so.
Cosa significa l’acronimo CSR? Le persone conoscono il significato di Corporate Social Responsability?
L’acronimo CSR sta per Corporate Social Responsibility, ovvero “Responsabilità sociale d’impresa”. Estensione del concetto di etica manageriale, la CSR si riferisce al senso di dovere che i manager assumono quando sono chiamati ad effettuare processi decisionali. La difficoltà dei leader, tuttavia, è quella di individuare la scelta migliore non soltanto per i suoi interessi, ma anche e soprattutto per l’intera organizzazione (dipendenti, azionisti e clienti). Emblematiche le iniziative del videogioco creato da Mojang: Minecraft, acquistato da Microsoft nel 2014. Tra i tanti progetti pensati nell’ambito dello sviluppo sociale e sostenibile ricordiamo la creazione di “Minecraft: Education Edition” (un’edizione del gioco progettata appositamente per l’educazione) e della “Uncensored Library”, una biblioteca virtuale creata in collaborazione con “Reporter senza frontiere”, accessibile tramite il famoso videogioco. Lo scopo di tale creazione è quello di dare voce ai giornalisti vittime di censura, rendendo possibile la lettura di oltre 200 articoli provenienti da Messico, Vietnam, Arabia Saudita, Egitto e Russia. Nonostante l’importanza rivestita dalla CSR, non tutti conoscono il suo significato. Alla voce “L’acronimo CSR sta per?” il 36,4% degli intervistati ha dichiarato di non conoscerne l’effettivo significato, avvalorando la tesi secondo cui la definizione dell’acronimo non è molto diffusa. Al contrario il 54,9% ha risposto correttamente, barrando l’opzione Corporate social responsability. Risposte fuorvianti come Centro sociale di riabilitazione e Corporate safety report hanno raggiunto una percentuale del 3,7%. La risposta Consulenti sviluppo rurale ha totalizzato una percentuale minima del 1,2%.Di seguito riportato l’aerogramma:
Sostenibilità ambientale in ambito aziendale
Le scelte sostenibili si fondano sulla considerazione dei fattori ambientali e sociali in tutte le decisioni aziendali al fine di preservare le risorse naturali. Nell’ultimo ventennio la sostenibilità ambientale e sociale è diventata una necessaria strategia aziendale piuttosto che un sentimento delle persone. Adottare scelte sostenibili, infatti, premia le aziende nel medio-lungo periodo, poiché garantisce la fiducia che clienti e dipendenti ripongono nell’impresa stessa. Tra le numerose iniziative sviluppate dalle aziende spicca la collaborazione di Adidas con Parley for the Oceans, volta alla creazione di un’intera linea d’abbigliamento sportiva, prodotta a partire da plastica che altrimenti sarebbe finita nell’oceano, raccolta da Parley stessa. Alla voce “Le imprese che tutelano la sostenibilità ambientale e sociale hanno una marcia in più?” si è registrata una certa eterogeneità nelle risposte. La più battuta “Sì, perché il successo organizzativo a lungo termine si basa sul rispetto di fattori ambientali e sociali” è quella eticamente giusta ed ha totalizzato il 41,3%. Il 5,6%, invece, ha optato per la risposta meno corretta: “No, perché il profitto immediato è la cosa più importante”. Le risposte a metà tra un consenso ed un dissenso hanno raggiunto rispettivamente il 21,9% ed il 31,3%. Di seguito riportato il grafico a torta:
Il ruolo del Top Manager
Nell’implementazione di un codice etico il ruolo del top manager è fondamentale, poiché i suoi comportamenti vengono costantemente monitorati dai dipendenti, i quali ne emulano le azioni. La leadership basata sui valori, infatti, è la principale modalità di sviluppo di un codice etico, in quanto presuppone un rapporto tra leader e membri del gruppo fondato su ideali condivisi e fortemente interiorizzati. I dati rilevati dall’istogramma evidenziano che la maggior parte degli intervistati (75,3%) ritiene fondamentale il sopracitato ruolo. Il 22,2%, invece, ha dato una risposta intermedia, mentre il 2,5% ha dichiarato l’influenza del leader in questo ambito manageriale.
Ogni giorno le imprese si trovano dinanzi a dilemmi etici, scelte morali tra princìpi concorrenti, nessuno dei quali è univocamente accettabile o preferibile. Le ultime quattro voci del questionario sono finalizzate a coinvolgere gli intervistati con domande dirette, tese a rilevare le loro ipotetiche inclinazioni all’etica manageriale. Proponendo dilemmi etici che si verificano spesso in ambito manageriale, tutte le domande presentano la stessa struttura, tesa ad immaginare che l’intervistato occupi il ruolo di leader all’interno di un’impresa. Le due opzioni in ogni domanda rappresentano gli estremi di comportamento, ovvero un comportamento secondo etica ed un comportamento illegale. In tutti i casi si è riscontrata una netta maggioranza di risposte eticamente corrette, mentre potrebbero preoccupare le risposte inclini all’illecito che, seppur in minoranza, non sono da sottovalutare. Di seguito riportati i grafici a torta:
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