Peaky Blinders: la Recensione della Serie Tv su Netflix

Don’t fuck with the Peaky Blinders. La voce di Nick Cave, sensuale e inquietante, ci accompagna tra i sobborghi di Birmingham. Zoccoli di cavallo, rumore di ferro battuto, fuochi e fiamme delle acciaierie, sono il biglietto da visita di una Birmingham del dopo-guerra. Così si apre un mondo, quello di “Peaky Blinders”, firmato BBC e creato per i teleschermi da Steven Knight.

Peaky Blinders: la Recensione della Serie Tv su Netflix

Una serie che appassiona, che emoziona, che ti lancia in quelle strade logore, straziate da una crisi post bellica che tarda a passare. Gli attori che danno forma e contenuto al branco di cannibali ben vestiti sono il vero fiore all’occhiello della serie che, in un mix di meticolosa costruzione in fase di scrittura e magistrali interpretazioni, plasmano la psicologia dei personaggi, incastrata alla perfezione con il loro background. Tutto questo incorniciato da una formidabile fotografia e da una regia pulita ma cruda che non lascia niente al caso. La cura nei dettagli e la sempre trasportante colonna sonora, in salsa rock e post rock, perfettamente in linea con la serie, faranno in modo, già dai primi episodi, di farvi sentire il sapore di alcol artigianale e di fumo di sigaretta.

Articolo di Filomeno Napolitano (Sigarette Red Apple)

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